Descrizione
Otto Dietrich
CON HITLER verso il potere
Thule Italia Editrice, giugno 2014
Pagine: 128
Prezzo di copertina: 18 €
ISBN: 978-88-97691-19-8
«Tranquillo e sicuro, l’aeroplano percorre lo spazio, nella notte del 23 febbraio. La rotta è verso sud. Io siedo in una poltrona di pelle, dall’alta spalliera. La cabina è al buio. Soltanto i raggi infuocati, che escono dai tubi di scarico, lanciano, attraverso la finestra, il loro riverbero fantastico, sanguigno. Le silhouettes dei quindici passeggeri del “Richthofen” sono appena disegnate. Il rombo dei motori copre ogni altro rumore.
Dinanzi a me, presso la finestra di destra, siede meditabondo un passeggero. Ha la testa appoggiata alla spalliera e guarda fuori, oltre la scia argentea, nella chiara notte stellata. È Adolf Hitler.
A che cosa può pensare il nostro Führer in quest’ora notturna tanto tranquilla e pur così fantastica, che par di sognare? Io cerco con il pensiero una prospettiva che sia ampia abbastanza da poter comprendere nel quadro della nostra epoca l’ambiente quasi trascendentale entro il quale si compie, giorno dopo giorno, il lavoro di Adolf Hitler per la Germania. Ma qui ogni nostra vecchia concezione è inadeguata. Un nuovo modo di operare, finora impensato, uno stile fondamentalmente originale nel plasmare la vita tedesca, è diventato ora realtà e ha segnato con la sua impronta tutto l’ulteriore sviluppo.
Ma non ci resta più molto tempo per fantasticare. Il radiotelegrafista già annuncia che siamo su Nördlingen, vicino al Danubio. La cabina si illumina. Adolf Hitler consulta la carta. Fra pochi minuti, prima ancora di mezzanotte, raggiungeremo Monaco, dove il Cancelliere è atteso per importanti comunicazioni telefoniche da Berlino. E mentre il “Richthofen” scende in ampie spirali, con un ritmo che ci dà un senso di benessere, nel mare di luce della metropoli bavarese, mentre gli abbaglianti fari a magnesio del velivolo già illuminano vivamente il terreno sottostante, io decido di scrivere queste pagine.
Le quali non vogliono essere una biografia di Adolf Hitler e nemmeno la narrazione cronologica della sua attività politica negli ultimi anni, ma intendono fissare in una raccolta frammentaria e pure intimamente organica i ricordi personali di giornate decisive di lotta e di momenti sublimi, che l’autore poté vivere negli ultimi anni accanto al suo Führer, fino alla conquista del potere.
Io voglio esporre lo svolgimento storico degli avvenimenti, così come io personalmente l’ho visto e sentito.
Dai singoli quadri di questa lotta faustiana, di questo metodo di lavoro fantasticamente moderno, di questa veramente eroica battaglia per la vittoria della rivoluzione nazionale, il lettore potrà formarsi da solo un quadro ben definito della personalità di Adolf Hitler. E forse sarà rivelato a qualcuno non solo l’Uomo Adolf Hitler, ma anche il segreto del suo successo».
Otto Dietrich – nato il 31 agosto 1897 a Essen – prese parte come volontario alla Prima guerra mondiale, venendo insignito della Croce di Ferro di II e di I classe. Dopo aver terminato gli studi universitari in Scienze politiche e Filosofia, e dopo brevi esperienze come corrispondente a Monaco, nell’aprile 1929 entrò nello NSDAP (tessera 126 727). Quello stesso anno, Dietrich tornò a Essen divenendo redattore del neonato giornale del Partito, il Nationalzeitung. Il 1° agosto 1931, fu nominato Capo dell’Ufficio stampa del Reich. Nel 1932 assunse il ruolo di Reichsleiter nel Corpo dei Führer dello NSDAP. Nello stesso anno entra a far parte della SS (SS-N° 101 349). Il 30 aprile 1933, Dietrich fu eletto all’unanimità Presidente dell’Associazione della stampa tedesca del Reich (RDP). Dall’inizio del 1934, è Vice Presidente della Camera della stampa del Reich. Dal 1937 al 1945 ebbe il ruolo di Segretario di Stato nel Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda (Ministero del Reich per l’Istruzione pubblica e la Propaganda). Dietrich fu nominato prima della presa del potere addetto stampa personale di Hitler. A partire dal 1936, Dietrich fu membro del Reichstag per il distretto elettorale 29 (Lipsia). Il 20 aprile 1941, venne promosso SS-Obergruppenführer. Nel 1949, il tribunale militare di Norimberga lo condannò a sette anni di carcere; fu rilasciato nel 1950.