“Datemi 4 anni di tempo”: da oggi disponibile!
Ecco appena arrivato il 18 volume della collana “Percorsi della Weltanschauung”.
Trattasi di un libro fondamentale per una conoscenza precisa dei conseguimenti raggiunti dal Nazionalsocialismo in soli 4 anni. Il Führer chiese “4 anni di tempo”. Lo fece con un programma serio e puntuale. Quei 4 anni furono sufficienti non solo a raggiungere quanto aveva promesso al Popolo, ma persino a superare certi obiettivi.
È questo, quindi, un documento storico attendibile e, come sempre, tratto da un originale dell’epoca.
Potrete acquistare il volume: QUI
Di seguito la quarta di copertina:
Alfred-Ingemar BERNDT
DATEMI 4 ANNI DI TEMPO
Thule Italia Editrice, novembre 2014
Pagine: 336
Prezzo di copertina: 30 €
ISBN: 978-88-97691-21-1
Quando Adolf Hitler divenne il Führer della Germania, la nazione di cui prese le redini era quella in cui la depressione si era presentata più acuta nella sua dimensione economica e ancor più drammatica nelle sue ricadute sociali.
Le conseguenze dell’iniquo trattato di Versailles, le esorbitanti riparazioni di guerra da versare ai vincitori, in particolare alle banche statunitensi, le speculazioni delle Oligarchie plutocratiche che strangolavano la già debole economia tedesca, moltiplicando la disoccupazione e inasprendo i conflitti sociali, il dilagante degrado morale dei costumi, le istituzioni governative paralizzate da scandali, corruzione e da insanabili contrasti politici, e infine il crollo di Wall Street, che annunciava al contempo l’inadeguatezza delle vecchie formule liberali di fronte alla crisi, avevano mostrato il fallimento della Repubblica di Weimar.
La Germania era una nazione prostrata, alla bancarotta. Il Nazionalsocialismo la fece risorgere, risvegliando nella popolazione la fiducia verso l’avvenire.
Rimarranno sbalorditi i lettori nell’apprendere, attraverso le parole di Alfred-Ingemar Berndt, l’autore del testo, su come il Nazionalsocialismo, nei primi quattro anni d’intervento, corrispondenti appunto al primo piano quadriennale — anni veramente decisivi —, sia riuscito a risollevare politicamente e socialmente la Germania, attraverso la mobilitazione entusiastica del popolo tedesco e l’adozione di provvedimenti a tutto campo, efficaci e rivoluzionari, che assorbirono la disoccupazione, consentendo di parlare di un autentico miracolo politico ed economico: il miracolo hitleriano.
Mentre il resto del mondo continuava a restare bloccato dalla paralisi economica – gli USA e la Gran Bretagna, in primis – annaspando nel vortice di una grande depressione, il Nazionalsocialismo fece della Germania un’isola felice di prosperità sociale e culturale.
L’impressionante dinamismo nel processo di trasformazione sociale della Germania assolse alla duplice necessità di una rivoluzione dei mezzi, diretta dal Nazionalsocialismo contro il mondo borghese, liberale e capitalistico che aveva segnato il periodo di Weimar, e soprattutto di una rivoluzione dei fini, che ebbe caratteristiche squisitamente nazionalsocialiste, popolari e comunitarie, assai propulsive per l’avvio di quel processo di modernizzazione dell’infrastruttura pubblica e sociale che trovò la sua giustificazione nella concezione nazionalsocialista della Comunità di Popolo.
Maurizio Rossi