IL "TURNVATER" DI FRIEDRICH LUDWIG
JAHN
Armin Mohler nella sua celebre opera “La Rivoluzione
Conservatrice” (Ed. Akropolis, 1990, pag. 150) scrive: “Il padre spirituale dei
Völkischen è Friedrich Ludwig Jahn, che col suo barbone e il portamento da
antico tedesco ben si differenziava da Metternich, e con ciò mostrava
determinate peculiarità dei Völkischen. Jahn riuscì a dare una certa risonanza
alle sue dottrine, da un lato attraverso il movimento da lui fondato e detto
ginnico, roccaforte dei Völkischen, che ebbe anche sviluppi positivi, dall’altro
attraverso i suoi scritti , in cui coniò il concetto di carattere nazionale
(Volkstum).”
“Turnvater Jahn, uno dei più efficaci protagonisti del processo
socioculturale di nazionalizzazione delle masse, poteva additare alla gioventù
patriottica il suo slogan ginnico - nazionalistico: Frisch, Frei, Frölich,
Fromm (fresco, libero, allegro, devoto) ”. ( Marino Freschi “La letteratura
nel Terzo Reich” Ed. Riuniti, 1997, pag. 103)
Le quattro F simbolo del movimento del
Turnen di Jahn
Jahn è stato anche il padre della ginnastica moderna. I suoi
contributi furono immensi tanto nella teoria quanto nell’organizzazione di
questo sport. Nella primavera del 1811 all’Hansenheide, vicino Berlino,
Friedrich Ludwig Jahn istituì il primo Turnplatz, uno spiazzo aperto per la
pratica degli esercizi ginnici. Questo evento assunse una particolare importanza
perché segnò l’inizio di un'attività sportiva, basata sui suoi ideali
patriottici, che raggiunse una grandissima diffusione e trovò moltissimi
proseliti. Jahn fu spinto ad accelerare la messa in pratica delle sue teorie
dalle contingenze storiche. Napoleone aveva asservito politicamente la Germania
riducendola in uno stato d’umiliazione servile. Attraverso la promozione
dell’esercizio fisico e degli ideali patriottici nei suoi studenti Jahn sperava
di fornire al paese di un corpo di giovani patrioti determinati alla riconquista
della libertà e, in caso di guerra, risoluti a combattere per la liberazione
della Prussia e di tutta la Germania. Dopo la disastrosa battaglia di Jena del
14 ottobre del 1806 non era solo il pugno di ferro del dominio imposto dal
dittatore francese a prostrare la nazione. Anche i più accesi patrioti erano
consapevoli che i principi tedeschi si erano messi al servizio di Napoleone e
stavano soppesando l’eventualità di dichiarare guerra ai loro stessi compatrioti
per ingraziarsi i favori dell’imperatore francese e guadagnarsi qualche pezzo di
terra a discapito dei tedeschi che ancora si opponevano al nuovo dominio. I
giovani entusiasti che erano stati preparati da Jahn alla guerra di liberazione
portavano la speranza e alimentavano la fiducia riposta in loro. Quando risuonò
la chiamata alle armi, Jahn ed i suoi ginnasti si unirono a quanti erano ancora
determinati a battersi per salvare la loro libertà. In ogni luogo dove fosse
presente un Turnen, i giovani accorsero per il loro entusiasmo per lottare
contro la tirannia straniera.
Friedrich Ludwig Jahn nacque l’11 agosto
1778 nel piccolo villaggio Lanz, vicino Lenzen nel Prignitz, provincia prussiana
del Brandeburgo, figlio del pastore protestante della comunità. Sua madre gli
impartì le prime lezioni di lettura e scrittura e suo padre lo educò durante le
scuole elementari. Al ragazzo fu così possibile condurre una vita libera e
salubre che lo condusse a primeggiare fin dalla giovinezza nei diversi campi
delle attività ginnico sportive. All’età di 13 anni fu iscritto al ginnasio di
Salzwedel, e nel 1794 giunse a Berlino per continuare i suoi studi nel Ginnasio
“zum Graven Kloster”. E’ importante notare come fosse difficile per un ragazzo
del suo temperamento, abituato alla vita libera e al movimento, adattarsi alla
rigida disciplina delle scuole del tempo. Qualche anno dopo, lasciando
segretamente Berlino per contrasti col padre per il suo non eccellente
comportamento scolastico, arrivò a Halle con il proposito di dedicarsi allo
studio della teologia sebbene non sentisse una particolare vocazione in quella
direzione. Come studente universitario era ancora libero di condurre una vita
senza vincoli e costrizioni. L’universale tentazione giovanile di vagabondare,
il Wanderlust, si manifestò anche in lui. Prese a girovagare per la Germania con
occhio attento, annotando quanto lo colpiva del paesaggio, del suo popolo, dei
costumi e gli usi, dei vari dialetti e delle peculiari caratteristiche
regionali. Questa esperienza rafforzò il suo patriottismo che trovò espressione
in vari saggi redatti in quel periodo. Il primo di questi fu venduto da Jahn, in
difficoltà economiche, per 10 talleri ad uno studente di nome Höpffner ed uscì
alle stampe con questo nome nel 1800. Frequentò anche le antiche e famose
università di Jena e Greiswald dove studiò storia e si laureò in filologia a
Lipsia con una tesi sulla lingua tedesca. Alla scoppio della guerra tra Francia
e Prussia nel 1806 egli cercò, ancora studente, di unirsi all’esercito ma, prima
di poter realizzare le sue intenzioni, i suoi compatrioti prussiani subirono le
devastanti sconfitte nelle battaglie di Jena e Auerstedt. Questi eventi tragici
ebbero un effetto terribile sullo spirito di Jahn anche se mai egli perse la
fiducia nella vittoria finale dei valori prussiani e la fede in una Germania
unita, libera e indipendente. Nel 1809 tornò come insegnante nella scuola che
aveva frequentato a Berlino, il Ginnasio “zum Graven Kloster”, e più tardi,
nello stesso anno all’Istituto Plamann. Si dedicò anche alla redazione del suo
Runenblätter che incontrò l’approvazione del ministro prussiano Hardenberg per
il rifiuto della piccola politica particolaristica seguita in quegli anni dal
mondo tedesco. Il 14 marzo del 1810 diede alle stampe il suo testo più
importante “Deutsches Volkstum” che fu accolto con entusiasmo unanime per il suo
fervente patriottismo e il suo appello all’unità tedesca. “E’difficile trovare,
in un’altra lingua, un termine che renda appieno il contenuto della parola
tedesca Volkstum, la quale evoca una comunità di esseri di ugual ceppo aventi in
comune un lungo passato, uniti organicamente nel presente, consapevoli ed
orgogliosi delle loro particolari caratteristiche. Il concetto di Volkstum non
sembra differire molto da quello di Nation quale Fichte l’aveva usato dandogli
speciali valenze. Come Fichte, Jahn ritiene che l’uomo è quel che è soltanto per
il suo far parte di un Volkstum. Come Fichte i suoi sforzi convergono in un
unico scopo: convincere i Tedeschi della necessità di organizzarsi come una tale
comunità, opponendosi ad alcuni di loro e al dominio francese e fornendo i mezzi
a ciò indispensabile… In Deutsche Volkstum gli esercizi fisici vengono
raccomandati: sono utili ad ognuno e sono utili allo Stato perché preparano i
giovani alla guerra…Essi dovranno dare ai tedeschi qualcosa del coraggio e del
vigore dei loro antenati. Competizioni, giochi ed esercizi con armi forgeranno
la loro volontà, preluderanno alla conquista della loro libertà.” (Jacques Ulman
“Ginnastica, Educazione Fisica e Sport dall’antichità ad oggi” Armando Editore,
1967, pag. 250). Come i romantici Jahn subì il fascino della storia: si fece
sostenitore di una campagna per la costruzione di monumenti nazionali, della
riscoperta delle tradizioni e delle feste popolari e della difesa della lingua
dalle parole straniere. Da storico e filologo appoggiò la fondazione della prima
società per la difesa della lingua tedesca dai francesismi e dagli altri
influssi allogeni. Oggi il tedesco è la lingua base di tutti i tedeschi ma non
era così ai tempi di Jahn. Il francese era allora la lingua della cultura e
della diplomazia. La corte di Federico il Grande ripudiava il tedesco come
"lingua da cocchiere” (Kutschersprache). La nobiltà ed il ceto medio educavano i
propri figli in francese. A tutto ciò si oppose Jahn: “L’uomo non ha che una
sola madre; una sola lingua è per lui sufficiente. Infelice Germania, l’aver
negletta la tua lingua madre ricade come una paurosa vendetta su di te… Il
francese ha reso impotenti i tuoi uomini, traviato i tuoi figli e disonorato le
tue donne.” ( F. L. Jahn “Deutsches Volkstum” pag. 343) Netta fu anche la
condanna del cosmopolitismo poiché “l’umanità non appare mai astratta ma
impersonata nelle manifestazioni caratteristiche di un popolo”. Anche il
concetto di nobiltà lo vide fortemente critico: nella sua opera proponeva un
nuova nobiltà di merito in cui tutti, indipendentemente dalla loro estrazione
sociale , avrebbero potuto e dovuto guadagnarsi fattivamente i propri titoli.
Sopra tutto stava il bene comune: il bene collettivo prima del bene individuale
“Gemeinnutz vor Eigennutz”; egli sosteneva l’unità organica di popolo da opporre
ai falsi valori classisti ed atomistici. L’educazione doveva essere pubblica ed
identica per i bambini di tutte le classi sociali. Le feste, affermava, devono
incarnare quegli ideali trascendenti simboleggiati dalla nazione, devono legarsi
con le tradizioni ancora vive nel popolo e penetrare nel suo inconscio.
Attraverso le lunghe marce tra i boschi e i pellegrinaggi ai simboli del passato
glorioso i giovani dovevano ricordare l’attualità della storia e venerare le
gesta eroiche degli avi. Sempre nello stesso anno Jahn incominciò il suo primo
esperimento pratico per introdurre la pratica ginnica tra i suoi studenti. Lo
scopo era quello di formare giovani animati da ideali patriottici ed in grado di
brandire le armi nelle future guerre di liberazione che egli sognava per il
paese oppresso. La prima Turnplatz (Turn significa ginnico Platz piazza)
pubblica fu aperta da Jahn nella primavera del 1811. I ragazzi ed i giovani di
Berlino risposero al suo appello: più di 500 lo seguirono all’Hasenheide,
ribattezzato Tie (termine dato agli antichi luoghi di convegno germanici), per
eseguire, sotto la sua direzione, gli esercizi del Turnen. Secondo l’uso dei
greci e degli antichi germani gareggiare negli sport era un modo per dimostrare
vigore e coraggio. Le manifestazioni del Turnen avvenivano in giorni
prestabiliti ed erano accompagnate dal canto di inni patriottici, da parate alla
luce di fiaccole e dall’accensione di una fiamma sacra. Nonostante la libertà
che egli lasciava ai suoi studenti egli pretendeva da loro una severa
disciplina, il massimo ordine e la massima educazione con il prossimo. “Sin
dall’inizio i ginnasti costituirono un gruppo molto unito, e non solo compivano
i loro esercizi tutti insieme, ma indossavano anche la stessa divisa, si
trattavano con il Du germanico e con il saluto heil: erano un élite
rigeneratrice all’interno della società tedesca, un élite alla quale i giovani
partecipavano per loro libera scelta” (George L. Mosse “La nazionalizzazione
delle masse” Ed. il Mulino,1975, pag. 148). Il 14 novembre del 1811 Jahn,
Friesen ed altri seguaci fondarono il Deutsche Bund una lega con lo scopo di
porre fine alla dominazione straniera del paese. Molti degli aderenti venivano
dalle università e il Bund ispirò la fondazione del Deutsche Burschenschaft una
confraternita studentesca patriottica che avrà un grande ruolo nelle crisi
politiche degli anni successivi. Jahn e i suoi seguaci furono i primi a
rispondere alla chiamata alle armi fatta dal Re Federico III di Prussia il 17
marzo del 1813 arruolandosi come volontari nel Corpo Franco Lützow e, nella
successiva campagna, dimostrarono la loro ottima preparazione fisica anche come
membri della Landwehr un’organizzazione militare volontaria che essi
contribuirono a far nascere. Jahn fu costretto al ritirarsi dal suo corpo prima
della fine della campagna a causa di una grave malattia ma il governo gli
riconobbe, per i servizi prestati, una rendita di 500 talleri poi incrementati
ad 800. Nell’agosto del 1814 egli sposò Helene Kollhof. Nel 1815 gli studenti
universitari di Jena e gli ex-appartenenti al Corpo Franco Lützow fondarono la
prima Burschenschaft (confraternita studentesca). Questa associazione
universitaria si diffuse rapidamente in tutto il paese e riprese le usanze delle
antiche confraternite studentesche medievali. Il caratteristico cappello con
visiera rigida e i colori imperiali nero, bianco e rosso, la Mensur il duello
d’onore come prova iniziatica di coraggio e l’ostentazione dello Schmiß, la
cicatrice sul volto, come segno di appartenenza ad un élite cameratesca votata
alla tradizione e al patriottismo.(Su questo tema e sulle odierne attività delle
Burschenschaft vedi (http://www.coburger-convent.de/mensur/index.html).
Sebbene egli non avesse partecipato alla guerra contro la Francia del 1815, fu
chiamato a Parigi per la presa della città da parte delle forze alleate. Da quel
periodo Jahn portò costantemente un semplice vestito di panno grezzo da eremita,
con il collo scoperto a simboleggiare il suo rifiuto della cravatta borghese e
delle altre corrotte raffinatezze francesi. L’anno seguente uscì il suo secondo
libro, “Die deutsche Turnkunst” (Ginnastica tedesca). Scritto in collaborazione
con Ernst Bernhard Wilhelm Eiselen (1792 – 1846), Jahn sostituisce la parola
“ginnastica”, di origine non tedesca, con la parola Turnen (vedi da pag. XIX a
pag. XLV sul Turnsprache).
“Il Turnen vuol essere una ginnastica
specificamente tedesca… il Turnen vuole realizzare l’uomo nella sua interezza
ossia come membro di una comunità. Vuole insegnare agli uomini la libertà e
l’eguaglianza. Sta al servizio dell’uomo tedesco e della patria tedesca. In esso
la formazione dell’individuo e l’edificazione della comunità sono due aspetti
inseparabili.. si giungerà a tanto abituando la gioventù ad una vita che prepari
a costituire e a mantenere una comunità nazionale autentica… Per la gioventù non
vi è educazione migliore della vita in comune, e nulla consolida meglio la vita
in comune del praticare collettivamente esercizi fisici. A tal fine un luogo
determinato, il Turnplatz, accoglierà in condizioni accuratamente studiate e
senza far differenza fra le varie categorie sociali, l’insieme di coloro che si
dedicano al Turnen. Un maestro il Turnlehrer, si unirà ai praticanti badando a
che gli esercizi eseguiti siano quelli adatti a loro. Uno stesso modo di vestire
assimilerà tutti i partecipanti, ai quali verranno imposte certe norme e che
saranno tenuti a darsi del tu. In che consiste propriamente il Turnen? Nel
conformarsi a certe regole di condotta e, nel contempo , a praticare certi
esercizi fisici. “Fresco, libero, lieto, devoto”, ecco la divisa del praticante
del Turnen. Egli agirà secondo le leggi morali. Agirà da tedesco. A questi
precetti…si uniscono alcune pratiche, le quali consistono in giochi senza i
quali il Turnen non esisterebbe e che col clima che creano si presentano come
l’espressione precipua di una vita cameratesca e gioiosa… Jahn ha conservato gli
esercizi e gli attrezzi presi in considerazione dai maestri che l’avevano
preceduto, aggiungendovene di nuovi. E’ stato lui ad inventare le parallele, gli
anelli sospesi, il cavalletto da ginnastica e altri attrezzi divenuti oggi così
familiari.” (J. Ulman op. cit. pag. 252). Jahn coordina le varie parti delle
attività motorie in un progetto di preparazione fisica globale: la corsa, le
lunghe marce in ambiente naturale, il nuoto, la ginnastica vera e propria, i
bivacchi e l’alimentazione frugale. Ma caratteristica fondamentale del Turnen è
di essere un’educazione integrale: ad un tempo una morale ed un addestramento.
Per la prima volta nella storia moderna l’educazione fisica appare come il
principio motore essenziale di un’educazione morale, collettiva, nazionale.
L’ideale estetico greco della bellezza era ripreso ed esaltato: i ginnasti
dovevano incarnarlo concretamente. L’unità inscindibile di corpo e spirito era
riaffermata nella ripetizione incessante che i tedeschi, il popolo più simile ai
greci, avessero il dovere di possedere un bel corpo ed uno spirito nobile “Più
grosso è lo stomaco, più vacillante e goffo appare l’uomo, più vuota è la sua
anima” (Jahn cit. in George L. Mosse “La nazionalizzazione delle masse” Ed. il
Mulino, 1975, pag. 34).Nel 1817 due università, Jena e Kiel, gli conferirono la
laurea ad honorem. L’inverno successivo prese parte ad un giro di conferenze in
cui espresse pubblicamente la sua delusione per la mancata emanazione della
costituzione promessa al popolo prima della vittoriosa campagna contro
Napoleone. La tenacia con cui Jahn mantenne questa sua valutazione gli procurò
molti ammiratori tra il popolo ma lo pose sotto le attenzioni repressive del
governo. L’esecutivo decise, insieme alla soppressione delle manifestazioni
delle Burschenschaften ritenute sotto la sua influenza, la chiusura del suo
Turnplatz e di molte altre associazioni consimili in tutto il paese. Nel 1818
Metternich ammoniva la Prussia: “L’istituzione ginnastica è il vero campo di
addestramento ai disordini universitari. L’inventore (Jahn), l’invenzione e
l’attuazione provengono dalla Prussia. Bisogna colpire il male alle radici.” Nel
1819 lo scrittore e giornalista Kotzebue fu ucciso per mano di Karl Sand uno
studente fanatico membro della Burschenschaft di Jena. Kotzebue, al servizio
retribuito dello Zar di Russia, si era sempre opposto alle organizzazioni
studentesche. La sua morte fu vista come un complotto ordito da queste. Jahn e
gli associati del Turnen furono accusati di essere complici dell’assassino. Il
governo varò misure per proibire completamente il Turnen. Nel luglio del 1819
Jahn fu arrestato con l’accusa falsa di alto tradimento e cospirazione. Circa un
anno dopo la morte della moglie e dei due figli, il processo si concluse dopo
cinque anni il 13 gennaio 1824, con la sua condanna a due anni di detenzione in
una fortezza a causa di irrispettose e denigratorie affermazioni che si riteneva
egli avesse fatto alludendo all’amministrazione dello Stato. Jahn immediatamente
pubblicò un pamphlet difensivo che portò alla revoca della sua condanna. Nel
1825 con la seconda moglie si trasferì a Freyburg an der Unstrut. Negli anni
seguenti e fino al 1840, all’ascesa al trono del Re Federico Guglielmo IV,
sempre sospettato di essere un agitatore politico, Jahn condusse una vita
tranquilla e ritirata dedicandosi alla scrittura malgrado i continui cambi di
residenza cui era costretto dalle continue indagini e persecuzioni cui era
soggetto. Nell’agosto del 1838 la sua casa fu distrutta dalle fiamme e la sua
ricca libreria e molti suoi manoscritti inediti andarono distrutti. I
sostenitori del Turnen organizzarono una sottoscrizione popolare che gli
consentirono di costruire una nuova casa sulla sua proprietà. All’inaugurazione
del nuovo regno Jahn fu liberato completamente alla stretta sorveglianza
poliziesca cui era stato soggetto e gli fu conferita la decorazione della Croce
di Ferro come riconoscimento della sua coraggiosa condotta in battaglia. Nel
1842 fu rimossa la proibizione del Turnen e subito si riorganizzarono le società
sportive in tutta la Germania. Quando il malcontento causato dal malgoverno e
dalla totale indifferenza alla richiesta popolare della costituzione che era
stata spesso promessa raggiunse l’apice e si arrivò ai moti rivoluzionari del
1848, Jahn fu spinto per l’ennesima volta nell’agone politico e fu eletto nel
parlamento nazionale tedesco a Francoforte sul Meno. Ma il leader del 1811 non
era adeguato a rappresentare il nuovo spirito aggressivo e deluse quanti lo
avevano sostenuto come deputato. Le ambizioni dei rivoluzionari erano al di là
delle sue visioni e la sua attitudine al comando carismatico era un ricordo del
passato. Nel congresso dei Turner ad Hanau nel 1848 fu emarginato da quanti non
condividevano il suo impegno parlamentare. Amareggiato e incompreso dai suoi
stessi seguaci Jahn si ritirò a Freyburg an der Unstrut dove morì il 15 ottobre
del 1852. Il movimento dei ginnasti ebbe successo fin dal suo primo apparire.
Verso il 1818 in Prussia esistevano circa cento organizzazioni di questo genere
con quasi 6.000 iscritti, e a questa data in tutta la Germania vi erano circa
12.000 ginnasti. Nel 1880 sarebbero stati 170.315 di tutte le fasce sociali:
l’entusiasmo per la ginnastica aveva dato vita ad un movimento di massa. “I
ginnasti esaltarono il loro patriottismo percorrendo l’intera Germania e più
tardi presero contatto con lo Jugendbewegung, il movimento giovanile tedesco
fondato nel 1901, per il quale l’andare girovagando costituiva una delle
principali attività; esso, a sua volta annoverò Jahn tra i suoi eroi. I ginnasti
condivisero con gli aderenti al movimento giovanile l’ideale della nazione che
fosse espressione dello spirito interiore piuttosto che puro e semplice sfoggio
di potenza, un incarnazione del “bello” nella natura e nel corpo umano.” (G. L.
Mosse op. cit. pag.152)
Uno dei dirigenti dei Wandervogel, Edmund
Neuendorf, dichiaratamente völkisch scrisse nel 1927: “Jahn ha detto che il
Turnen fa parte della nostra concezione del mondo. Così deve tornare ad essere.”
(Edmund Neuendorf “Die Deutsche Turnerschaft 1860 – 1936” Berlin, 1936, pag.
3).
“In der ganzen Lebensgeschichte eines Volkes ist sein heiligster
Augenblick, wo es aus seiner Ohnmacht erwacht… Ein Volk, das mit Lust und Liebe
die Ewigkeit seins Volkstums auffaßt, kann zu allen Zeiten sein
Wiedergeburtsfest und seinen Auferstehungstag feiern.” F. L.
Jahn
( “Nell'intera esistenza di un popolo, l'attimo più sacro è
quello in cui esso si risveglia dal coma... un popolo che contempla con passione
ed amore l'eternità del proprio essere popolo può festeggiare eternamente la
festa della propria rinascita e del proprio risorgimento.” )
Il primo Turnplatz all’Hanseheide,
Berlino.
Gli scritti di Friedrich Ludwig Jahn:
- Ueber die
Beförderung des Patriotismus in preussischen Reich, Halle, 1800
sotto lo
pseudonimo di D. C. C. Höpffner
- Deutsches Volkstum, Lübeck, 1810
-
Runenblätter, 1814
- Die deutsche Turnkunst in collaborazione con Ernst B. W.
Eiselen, Berlin, 1816
- Neue Runenblätter 1828
- Merke zum deutschen
Volkstum, 1833
- Denknisse eines Deutschen, 1835
- Werke, a cura di Carl
Euler 3 volumi, Hof, 1884/1887
- Briefe 1818-1852, a cura di Wolfgang Meyer,
Dresden, senza anno di pubblicazione
Dall’agosto del 1999 la casa di Jahn è stata restaurata ed
ospita un museo dedicato a lui e alla sua opera. Contiene una mostra permanente
e i cimeli del movimento Turnen.
Friedric Ludwig Jahn Museum
Schloßstraße
11
06632 Freyburg an der Unstrut
Tel. 034464 27426 Fax 034464
66560
E-mail:
jahn-mueum@gmx.de
http://www.jahn-museum.de/
Apertura da
aprile ad ottobre da martedì a domenica dalle 10 fino alle 17
da novembre a
marzo da martedì a domenica dalle 10 fino alle 16
Friedrich Ludwig Jahn (Turnvater Jahn)
dipinto di Friedrich Ludwig Heine (1816-1834)
Olio su legno; 19 x 15 cm
in Deutsches Historisches Museum, Unter den Linden
2, 10117 Berlin, Deutschland
http://www.dhm.de/cgi-bin/mfs/01/ausstellungen/bildzeug/qtvr/DHM/n/BuZKopie/raum_17.11.htm
Friedrich
Ludwig Jahn (Turnvater Jahn)
Incisione di Ernst von Dombrowski dalla serie
“Bildnisse deutscher Männer” 1935 – 1938. La scritta sottostante
dice:
“Oggi non apprezziamo più colui che è dedito al bere ed alla birra
ma il giovane che resiste alle avversità, l’audace. Poiché non ci importa quanti
bicchieri di birra egli riesca a trangugiare ma a quanti combattimenti egli
possa sostenere, non quante notti egli trascorra bighellonando ma per quanti
chilometri egli possa marciare. Oggi non vediamo più nel beone di un tempo
l’ideale del popolo tedesco, bensì nei giovani sani, energici ed integri fino al
midollo.”
La casa editrice Rudolf Schneider ha nel suo catalogo buona
parte delle opere pubblicate da Ernst von Dombrowski e la ristampa di numerose
xilografie dell’artista. Informazioni presso:
Rudolf Schneider
Verlag
Industriehof 8
D – 31180 Giesen-Hasede
Tel. (05121) 770463 Fax
(05121) 770303
Nella stessa città è possibile visitare un esposizione
permanente con molte opere originali dell’artista vedi il sito http://heimatschutz.org:16080/kulturkammer/.
L’indirizzo è:
Kunstherberge Ernst von Dombrowski, Am Messeschnellweg, D
31180 Hasede. Tel. 05121 770634
L’orario di apertura è da mercoledì a venerdì
dalle 10.00 alle 12.00 o su prenotazione telefonica.
Diploma di
riconoscimento per i 25 anni di iscrizione all’associazione ginnica di Gustav
Lange.
Sullo sfondo il busto di F. L. Jahn col simbolo delle quattro F. |