Ass Thule Italia

La Piccola Gerusalemme

Fotografie di MThule

A tutta risposta a coloro i quali hanno voluto vedere in Thule Italia un zio di informazione turistica. Thule

     
  VISIONE DELL'INGRESSO  
     
     
IL BAGNO RITUALE LA CANTINA TALMUD
     
     
INTERNO DELLA SINAGOGA INTERNO DELLA SINAGOGA LA TINTORIA
     
     
LA MACELLERIA IL FORNO VEDUTA

 

LA GUIDA

 

 

BAGNO RITUALE (1)

Resti del bagno (miqve: "raccolta" di acqua). Sono individuabili le antiche vasche utilizzate dalle donne per il rito della purificazione al termine del ciclo mensile, prima del matrimonio e dopo un parto. Nelle vasche veniva immessa anche acqua piovana.

CANTINA (2)

Nel locale veniva prodotto il vino Kasher (Kasher: adatto ad essere consumato, perché prodotto seguendo le regole previste dal rito ebraico). Anche oggi, nella Cantina Cooperativa di Pitigliano, viene prodotto questo vino, sotto la guida di un rabbino, secondo le regole; i recipienti devono essere precedentemente lavati per molte ore sotto l'acqua corrente. Non devono esservi additivi a base di caseina. Le norme che regolano l'alimentazione ebraica vietano che si consumino nello stesso pasto cibi a base di carne e latticini: un vino che contenesse additivi a base di caseina non si potrebbe bere mangiando carne. Il vino viene pastorizzato ad una temperatura più elevata del solito. La produzione viene seguita dalla raccolta delle uve fino all'imbottigliamento.

MUSEO DI CULTURA EBRAICA (3)

Raccolta di numerosi oggetti tipici del culto ebraico. Nel museo e nel corridoio sono presenti quadri murali che illustrano le festività e le solennità ebraiche. La stanza in cui il museo è ubicato, è stata individuata come il primo luogo di culto e di studio, agli inizi dell'insediamento della comunità. Sopra la stessa stanza, nel 1598 è stata costruita l'attuale Sinagoga

MACELLO KASHER (4)

Nel locale venivano macellati secondo il rito, da una persona esperta addetta alla macellazione (shochet), gli animali permessi (pollame e ruminanti con lo zoccolo spaccato -ovini, caprini, bovini, cervidi).

La macellazione avviene con taglio delle carotidi, effettuato con un solo colpo netto e rapidissimo: l'animale perde istantaneamente la coscienza, perché il sangue che sgorga a fiotti non irrora più il cervello; così la sofferenza è mini-ma.La legge ebraica vieta l'uso del sangue, perché "il sangue è la vita".

FORNO DELLE AZZIME (5)

Serviva esclusivamente per la cottura dei dolci di Pasqua e del pane azzimo, per tutta la comunità, per tutti gli otto giorni di Pasqua. Veniva aperto una volta all'anno. Fu usato per l'ultima volta per la Pasqua del 1939, prima che la Comunità interrompesse il suo culto a causa delle leggi razziali.

TINTORIA (6)

Le stanze erano adibite a bottega artigiana (tintoria). È testimoniato dalle vasche ritrovate. Da notare all'ingresso, sulla destra dello stipite, l'incavo leggermente obliquo dove veniva posta la "mezuzà". Mezuzà: stipite della porta; per estensione mezuzà è il rotolino di pergamena, racchiuso in un astuccio, con scritto il brano del Deuteronomio 6, 4-9 ("Ascolta, Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno"...) e altri versetti biblici.

 

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